1926. Milano
Nel lontano settembre 1926 un giovanissimo medico, il dottor Vittorio Formentano, lancia da un quotidiano milanese un appello per la costituzione di un gruppo di donatori di sangue.
Moltissimi lo leggono ma pochissimi si presentano all’appuntamento.
Gli entusiasti volontari sono soltanto diciassette. Il dottore spiega loro la necessità di creare un’associazione di donatori di sangue: innanzitutto perché nei rari ospedali in cui si eseguono trasfusioni, ogni volta che c’è bisogno di un donatore, si deve affannosamente ricercare un individuo disposto ad offrire la sua linfa per salvare una vita. Inoltre, perché la trasfusione deve avvenire tra persone che abbiano il medesimo gruppo sanguigno per evitare complicazioni spesso mortali e per sconfiggere la piaga del donatore professionista. Quei diciassette temerari sostengono le idee del dottor Formentano e si sottopongono agli esami necessari.